Eraclito – frammento 18
Saltiamo per ora i frammenti 17 e 34, che ribadiscono quanto detto in quelli addietro esposti.
ἐὰν μὴ ἔλπηται ἀνέλπιστον οὐκ ἐξευρήσει, ἀνεξερεύνητον ἐὸν καὶ ἄπορον.
1)
Se ei non speri, non troverà l’insperato, che è introvabile e inaccessibile.
G. Gentile, Storia della filosofia. Dalle origini a Platone, pp. 51-59.
2)
Se non spera, non troverà l’insperabile, perché è introvabile e inaccessibile.
(A cura di) G. Giannantoni, I presocratici. Testimonianze e frammenti, Laterza, Bari 1969, p. 200.
3)
Se uno non spera, non potrà trovare l’insperabile, perché esso è difficile da trovare e impervio.
(A cura di) G. Reale, I presocratici, Bompiani, Milano 2006, p. 347.
4)
Se non si spera, non si troverà ciò che non ci si aspetta – e che supera lo sperabile stesso -, poiché impossibile da rinvenire; impraticabile il passaggio.
Traduzione mia.